Inceneritori? No, grazie


Proponendo la biotecnologia degli enzimi per bonificare il cromo esavalente dalla falda acquifera di Zingonia e dintorni, quest’estate il Movimento 5 Stelle aveva ridicolizzato in un sol colpo il “vecchio” e  costoso sistema di pompaggio ideato dalle autorità sanitarie e ambientali. Adesso lo scherzetto si ripete nei confronti di Ecolombardia4, società controllata da A2A che è la più grande utility d’Italia e vanta tecnologie all’avanguardia assoluta nel campo dell’incenerimento rifiuti. Peccato che, oggi - sostiene il gruppo M5S -  gli inceneritori siano superati da una nuova tecnologia, quella dell’acqua "supercritica", messa a punto dall’esercito USA,  poi desecretata e adibita oggi a usi civili. Di questo si è parlato a Madone, nella serata dedicata all’ampliamento del limitrofo inceneritore A2A di Filago, dove è in corso l’iter per aumentarne del 30% la capacità di smaltimento (100 tonnellate al giorno di rifiuti chimici).  

  

In pratica, il sistema illustrato nella serata aperta di Madone si basa sulla capacità  dell’acqua e dell’ossigeno insieme di interagire con tutti i composti organici e trasformarli in anidride carbonica, acqua, azoto libero e in acidi in presenza elementi alogeni come il cloro, il fluoro e lo zolfo; l’acqua supercritica è acqua liquida alla temperatura di 374,1 °C e alla pressione di 221 bar. In un impianto di acqua supercritica gli acidi che si formano durante la degradazione chimica vengono neutralizzati da speciali additivi chimici che vengono aggiunti durante il processo trasformandoli in sali o composti comunque solidi e quindi facilmente recuperabili come residuo solido a fine processo. 


 

Questo sistema non prevedendo combustione non produce fumi e di conseguenza non emette nell’atmosfera tutte quelle sostanze inquinanti e tossiche che invece emette un inceneritore durante la combustione. Tramite la degradazione chimica dei composti organici il sistema è in grado anche immagazzinare l’energia presente nei composti messi a smaltire sotto forma di temperatura dell’acqua e che quindi a fine processo può essere recuperata sotto forma di energia elettrica tramite una turbina a vapore; questo è un altro dei grandi vantaggi di questa  tecnologia.


Tratto da Il Giornale di Bergamo

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