Referendum costituzionale
A chi ci dice che
“Basta un sì”, poniamo 10 semplici domande:
1) Questa riforma della Costituzione supera il
bicameralismo?
NO, lo rende più confuso e crea conflitti di competenza tra Stato e
regioni, tra Camera e nuovo Senato
2) Produce semplificazione?
NO, moltiplica fino a dieci i procedimenti legislativi e incrementa la
confusione
3) Diminuisce i costi della politica?
NO, i costi del Senato sono ridotti solo di un quinto e se il problema
sono i costi perché non dimezzare i deputati della Camera?
4) È una riforma innovativa?
NO, conserva e rafforza il potere centrale a danno delle autonomie,
private di mezzi finanziari
5) Amplia la partecipazione diretta da parte
dei cittadini?
NO, triplica da 50.000 a 150.000 le firme per i disegni di legge di
iniziativa popolare
6) È una riforma chiara e comprensibile?
NO, è scritta in modo da non essere compresa
7) È una riforma legittima?
NO, perché è stata prodotta da un parlamento eletto con una legge elettorale
(Porcellum) dichiarata incostituzionale
8) È il frutto della volontà autonoma del
parlamento?
NO, perché è stata scritta sotto dettatura del governo
9) Garantisce la sovranità popolare?
NO, perché insieme alla nuova legge elettorale (Italicum) già approvata
espropria la sovranità al popolo e la consegna a una minoranza parlamentare che
solo grazie al premio di maggioranza si impossessa di tutti i poteri
10) Garantisce l'equilibrio tra i poteri
costituzionali?
NO, perché mette gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica e
Corte Costituzionale) in mano alla falsa maggioranza prodotta dal premio
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