Piove, Virginia ladra

Dopo una settimana trascorsa a dare dei “bugiardi”, “omertosi” e “manganellatori” ai 5Stelle, sabato i giornaloni e i Cinegiornali Luce erano un po’ a corto di munizioni. Anche raschiando il fondo del barile, non veniva fuori nulla. Almeno sugli autogol del M5S, che per un giorno riposava. Qualcuno già pensava di rilanciare il megascoop che aveva dominato per tre giorni la prima piazza sul Corriere.it: “Di Maio sbaglia un congiuntivo, Di Battista sbigottito”. Altri speravano che la Raggi andasse al raduno dell’Azione Cattolica [però magari ci va Sartini, NdR 😉], hai visto mai che si mettesse le dita nel naso. Invece manco quello: è rimasta a casa col figlio. Che fare? Panico nelle redazioni. Nel tardo pomeriggio, i titolisti rassegnati ormai tremavano all’idea di occuparsi dei terremotati sotto la pioggia, dei disastri bancari, delle pernacchie europee alle richieste di flessibilità del governo, dell’aumento dei licenziati e del crollo dei contratti stabili, dei sondaggi sul No davanti al Sì, del casino “buona scuola” alla vigilia del primo giorno, delle minacce mafiose del governatore De Luca a Di Maio, Di Battista e Fico (“mezze pippe, giuda, che vi possano ammazzare tutti quanti”), di Catania in stato d’assedio senza calcio ma con zona rossa e divieto di pomodori (notoriamente rossi) per il comizio di Renzi alla festa del suo partito.
Ma ecco giungere alle 19.59 un provvidenziale lancio dell’Ansa-Stefani: “Mentre l’Osservatore Romano tuona contro ‘una Capitale in stato di abbandono’, la settimana più lunga di Virginia Raggi termina nella sua casa di Ottavia…”. Seguìto da un altro, 11 minuti dopo: “L’intenzione di dare forfait (giustificato da impegni personali) al festival dell’Azione Cattolica organizzato in Vaticano contribuisce a fornire l’immagine di una sindaca isolata e che continua a perdere i suoi sostenitori. L’affondo dell’Osservatore Romano che descrive la Capitale ‘in stato di abbandono’ la dice lunga anche sui rapporti tra Campidoglio e Santa Sede”. Bastava un controllo sull’Osservatore Romano per scoprire che quelle sei parole (“una Capitale in stato di abbandono”) non erano tratte da un editoriale, ma estratte a viva forza da un trafiletto di 30 righe intitolato “Il maltempo causa una vittima in Puglia e paralizza Roma” e scritto probabilmente da uno stagista alle prime armi, che proseguiva con questo terribile anatema di Santa Romana Chiesa: “Pochi minuti di pioggia sono bastati per provocare la caduta di numerosi alberi, danneggiando alcune automobili e mettendo a serio rischio l’incolumità dei cittadini”.
Purtroppo, anziché controllare, nelle redazioni stavano già brindando a champagne, accantonando le vere notizie del giorno (tutte sventuratamente sgradite al governo) e smontando copertine e prime pagine per titolare sulla scomunica scagliata urbi et orbi dalla Chiesa cattolica sull’eretica Virginia. Repubblica, prima pagina, caratteri cubitali: “Roma senza governo” (di queste tre parole fra virgolette, nemmeno una compare sull’Osservatore, ma tutto fa brodo); pensosa “analisi” di Agostino Giovagnoli, “La Chiesa e una città bene comune”; pag. 2-3: “Il Vaticano contro Raggi: ‘Roma abbandonata’. E la sindaca dà forfait”, cioè se la dà a gambe per l’articolo dell’Osservatore, che naturalmente è arrivato dopo, ma tutto fa brodo. Corriere, pag. 1: “Caso Roma, la Chiesa accusa”; pag. 4-5: “Il Vaticano: Roma è in stato di abbandono”, “Dietro le quinte. La preoccupazione della Chiesa: vedremo se sarà all’altezza”. Il Messaggero, pag. 1: “‘Roma in stato di abbandono’. Il Vaticano bacchetta la Raggi: dopo Galantino e Parolin, critiche anche dall’Osservatore” (nemmeno Parolin e Galantino hanno mai criticato la Raggi, ma chissenefrega); pag. 2-3: “Raggi diserta l’incontro in Vaticano. L’Osservatore: Roma in stato di abbandono”, “La delusione e il gelo della Santa Sede. Pesano i ritardi e gli errori di gestione”. La Stampa, pag. 1: “Raggi, si apre un altro fronte: il Vaticano”; pag. 10: “Raggi diserta l’incontro. Tensione con il Vaticano”, “Quando il Papa scaricò Marino” (ecco: dev’esserci il Pontefice anche dietro il trafiletto sul maltempo). Tutta manna per i tg Rai, che non hanno mai una notizia nemmeno a pagarla e copiano i titoli dei giornaloni: la Chiesa scarica la Raggi, a reti unificate.Intanto nelle redazioni ci si frega le mani: escono le foto della Raggi alla Conad mentre “fa la spesa con la scorta” (Repubblica.it), anzi “con l’auto di servizio e il caposcorta ordina: ‘Niente foto’”. Infatti le foto sono una ventina. Purtroppo il Fattoquotidiano.it scopre che la scorta non esiste: è una semplice tutela (un agente armato della Polizia), imposta dalla Questura per i pedinamenti denunciati mesi fa. E non esiste nemmeno l’auto blu di servizio: solo un’utilitaria, una Peugeot 208 bianca presa in leasing dal Comune di Roma dal 2014 per i vigili, che hanno l’obbligo di accompagnare il sindaco. La bufala è talmente vomitevole che la denuncia persino Orfini, mentre Saviano parla di “polemiche disgustose”.
Merda, e ora come li linciamo i 5Stelle? Alle 17.34, altra sfiga. L’Osservatore smentisce i giornaloni con una nota all’Ansa di mons. Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato: “Non c’era nessuna intenzione di dare giudizi sull’operato della giunta. È giusto dare al nuovo sindaco Virginia Raggi il tempo di lavorare e affrontare i problemi cronici della città, che non possono dipendere dall’attuale amministrazione”. Cazzo – pensa qualche titolista ingenuo – qui toccherà ammettere di esserci inventati tutto. Poi arrivano gli ordini superiori: non sia mai. Molti siti, tipo Repubblica e Messaggero, si infischiano della smentita fino a sera e continuano a titolare sulla scomunica appena smentita. Anche i tg Rai minimizzano. Ieri ecco i giornaloni, che dovrebbero smentire i titoloni del giorno prima, per preparare con la dovuta coerenza un’altra settimana di intrepide campagne sulle bugie grilline e sulle verità renziane. Repubblica, pag. 1: “Renzi: ‘Proposta sull’Italicum’. Ma la legge rischia alla Consulta”. E mons. Becciu? Non pervenuto, nemmeno nelle pag. 6-7 sui 5Stelle: “Roma, la grana Bilancio, non si trova l’assessore”, “Raggi sotto scorta perché pedinata”. E il vescovo che sbugiarda Repubblica? Bisogna armarsi di microscopio elettronico e notare una notizietta invisibile, 15 righe in corpo 2, dal titolo “Il Vaticano” (e ho detto tutto). Corriere, pag. 1: “Pensioni, l’anticipo è per tutti”. E i 5Stelle? “Direttorio al tramonto? Grillo prepara il taglio”. Di Becciu nessuna traccia fino a pag. 8, dove si spiega che la sua è una “replica ad alcune interpretazioni intorno a un articolo dell’Osservatore”: tipo quella che il giorno prima apriva il Corriere. Il Messaggero, pag. 1: “Pensioni flessibili, tagli fino al 18%”. E i 5Stelle? “Rifiuti, caso Muraro: un finto contratto per favorire Cerroni”. E il Vaticano che smonta l’apertura del Messaggero? È a pag. 5, tenetevi forte: “Il Vaticano frena: ma Roma deve essere governata. Dopo gli attacchi di Galantino, Parolin e Osservatore (mai visti né sentiti, ndr), la Santa Sede aggiusta il tiro e nega frizioni”. Capito? Non sono i giornali che inventano, sono quegli zuzzurelloni dei vescovi che si divertono a bombardare il sabato per poi aggiustare il tiro la domenica. La Stampa, pag. 1: “Legge elettorale. Renzi: disposti a discutere tutto”. E la smentita vaticana? È nascosta in un breve inciso di tre righe dentro un articolo a pag. 5 e spacciata per un tentativo di “ammorbidire le critiche”. Del resto, c’è ben altro sul M5S da sbattere nei titoli alle pagine 1 e 5: “Incidente sfiorato tra Raggi e comunità ebraica. Dà forfait a due eventi. Un nuovo caso a Roma dopo la critiche vaticane”. Ecco: questa Raggi, oltreché una senzadio scomunicata, dev’essere pure antisemita. Prossimamente, nelle migliori edicole: “Guerra aperta fra la Raggi e gli Avventisti del Settimo Giorno”.
Ps. E ora, dopo questa luminosa due-giorni di festival dell’indipendenza e della completezza dell’informazione, mi raccomando: tutti di nuovo addosso a quei bugiardi dei 5Stelle.

Marco Travaglio, Il fatto quotidiano, 13 settembre 2016

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