Lettera a chi crede nella propaganda

Caro X, ho da tempo deciso di non ritornare più su questo sciagurato referendum perché ho da tempo comunicato agli amici il mio pensiero. Non posso però non rispondere alla Tua cortese lettera personale. Da tempo mi sono convinto che vincerà il Sì per due motivi. Il primo è che Renzi ha mostrato una capacità “corruttiva” di straordinaria efficacia come ha spiegato, al di là di ogni possibile dubbio, il presidente della Campania De Luca nel suo ormai famoso incontro con i sindaci. Il secondo è constatare che la sua smisurata demagogia e capacità di corruzione hanno fatto breccia anche su persone intelligenti, responsabili e che stimo come Te.
Nell’insieme la Tua nota è di stupefacente superficialità e spero che Tu non Ti sentirai troppo offeso da questo franco giudizio. Bastano le prime due righe del Tuo scritto per giustificare il mio giudizio. Come puoi chiamare “ondata populista” le serie e severe e, in gran parte, fondate critiche al testo proposto, formulate dalla grande maggioranza dei migliori costituzionalisti e da tanti valorosissimi magistrati (Ti mando copia del testo di uno solo, quello del procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, perché mi sembra uno dei più lucidi e perché sono del tutto d’accordo con il suo titolo: “La Riforma toglie potere al popolo e lo consegna ai mercati finanziari”). Ci stiamo giocando bilanciamenti di poteri fondamentali per la tenuta della prima parte della Costituzione e cioè, in parole povere, di quel che ci resta di democrazia, e come puoi chiamare la disperata difesa di questi valori “populismo” e contrapporre a questa gigantesca questione, i circa 57,7 milioni di presunti risparmi per la riduzione del numero dei senatori e per l’eliminazione del CNEL. Quale cecità!
Ma non sfuggo alle Tue domande specifiche nelle quali chiedi: come non essere d’accordo su tali cambiamenti? per restituirtela rovesciata: come si può essere d’accordo con tali supposti cambiamenti e con gli argomenti demagogici, populisti e, spesso, enfaticamente falsi divulgati da Renzi & Co. a sostegno degli stessi?
Eliminazione del bicameralismo perfetto. Io sono da sempre d’accordo. Ma la riforma non elimina il bicameralismo, perfetto o imperfetto che sia. Lo rende solo più pasticciato, confuso, inefficiente come i più seri costituzionalisti hanno illustrato al di là di ogni possibile dubbio;
Contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni e riduzione del numero dei parlamentari. D’accordo, ma la riduzione è ridicola e offensiva per la sua tenuità e per il “can can” propagandistico per “comprare” la benevolenza del popolo e dei poco informati;Soppressione del CNEL. È l’unica cosa sulla quale (se la faranno davvero) non ho riserve. Ma sbandierare questa robetta a fronte di penose menomazioni delle libertà democratiche è ugualmente offensivo;
Revisione del Titolo V. Super d’accordo. Ma i palesi vizi dell’attuale Titolo V non giustificano un ritorno ad un rigido e dannoso supercentralismo. Bisogna ritornare pazientemente a ricercare e trovare un migliore equilibrio tra centralismo e autonomie locali, accompagnandola da una forte revisione delle Regioni ordinarie e speciali e da un rafforzamento (anche di autonomia finanziaria) dei Comuni, unico organismo pubblico dove il voto dei cittadini ha un peso.
L’affermazione: intanto facciamo qualcosa e poi si vedrà è, a mio giudizio, molto pericolosa. Aristotele spiega che quando una retta è inclinata in modo sbagliato alla partenza, la sua deviazione diventerà sempre più grande man mano che ci si allontana dal punto di partenza.
Non credo al “baratro dell’ingovernabilità”. Si tratta di grossolana propaganda non a caso cavalcata dalle centrali finanziarie nazionali e internazionali. Non vedo poi perché Ti riferisci al “corporativismo clientelare” con riferimento al No. Qui Ti domando: ma dove vivi? Non hai visto lo stupefacente clientelismo che Renzi ha esercitato durante tutta la lunga, troppo lunga campagna elettorale? Non hai letto l’inno pindarico che De Luca ha innalzato al clientelismo, come “instrumentum regni”? In realtà, in termini di clientelismo Renzi è semplicemente un genio, che ha surclassato tutti i grandi Dc e socialisti della prima Repubblica.Credo di avere risposto a tutti i punti della Tua lettera che si riferiscono al Referendum costituzionale. Il resto della Tua lettera è un panegirico a Renzi, che richiede una diversa discussione. Anche se aderissi a tutto quanto Tu scrivi sulla buona azione di governo di Renzi, voterei ugualmente No perché la Costituzione è l’unica cosa seria che abbiamo e non posso considerare di scardinarla con questa riforma scassata, insufficiente e dannosa, per motivi contingenti come, inevitabilmente, sono i temi di governo.
Ma se non sono, sul piano di governo, del tutto d’accordo con Te, sono tuttavia positivo su alcuni aspetti del governo Renzi e su altri che Tu non citi. Pertanto il mio auspicio e impegno è che vinca il No e che Renzi continui a guidare il governo. Contemporaneamente si darà vita ad una Assemblea costituente, che lavori ad un nuovo testo costituente. Il No farò bene a Renzi che, se riceverà questo salvifico schiaffone, diventerà meno arrogante, meno superficiale, più consapevole.Dunque io voto No, e il mio No esce più convinto dopo la lettura della Tua nota, per difesa dei valori fondamentali della Costituzione e per amore per Renzi.
Con amicizia.
Marco Vitale, Il Fatto Quotidiano, 2 Dicembre 2016

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