Le polveri sottili e lo "strano caso" del reset di inizio anno



Il primo gennaio, per legge, si azzerano le giornate fuori legge per la concentrazione di polveri sottili (PM 10).
I sindaci tirano un respiro di sollievo, ma purtroppo nel mondo reale non si azzerano i rischi sanitari indotti dall'inquinamento dell'aria e il conseguente intasamento dei Pronto Soccorso.
Le polveri sottili producono danni acuti in corrispondenza ai picchi di inquinamento ma anche danni cronici, prodotti dal progressivo accumulo di danni cellulari, a causa dei fenomeni infiammatori indotti dalle particelle inalate.
A parziale tutela dei danni da esposizione cronica, la norma prevede che nel corso dell'anno non si debbano superare più di 35 volte le medie giornaliere di 50 microgrammi di PM 10 per metro cubo d'aria inalata.
L'interpretazione letterale della norma fa si che il 1 gennaio si azzerino tutti i giorni fuori norma.
E ovviamente per la stupida burocrazia, dal primo gennaio tutto rientra nella norma e si possono revocare le norme anti inquinamento.
Peccato che le nostre cellule non siano abituate a festeggiare i capodanni e che non siano in grado di resettare i danni prodotti dall'inquinamento nel corso dell'anno vecchio.
Per tutelare veramente la salute pubblica basterebbe stabilire che i valori da rispettare siano quelli della media "mobile" di 12 mesi di misure, da ricalcolare di mese in mese.
In questo modo per stare "tranquilli" bisogna che consecutivamente per 12 mesi (a prescindere dall'anno di appartenenza) non ci siano più di 35 giorni fuori norma.


Federico Valerio

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