Cosa sono questi non rifiuti?

Qualche mese fa il cementificio di Tavernola è passato sotto il gruppo Italcementi. Ed ecco che, nonostante il parere negativo degli abitanti del posto e di tutti gli amministratori della zona, quasi come per magia, spuntare dal nulla l'ok della provincia all'utilizzo del Combustibile Solido Secondario per cuocere il cemento.
Oggi leggiamo pure che il CSS, una variante del CdR,  ossia Combustibile da Rifiuti, è diventato, evidentemente per magia, "non rifiuto".
Eppure la definizione di combustibile solido secondario (CSS) è data dal decreto legislativo 152 del 2006, all’articolo 183, comma 1, lettera cc): "il Combustibile Solido Secondario (CSS) è il combustibile solido prodotto da rifiuti che rispetta determinate caratteristiche".
È composto da un miscuglio di plastica, gomme e pneumatici, tutti materiali tranquillamente riciclabili, il cui incenerimento, come è facile intuire, emette nell'atmosfera diossine, furani, pcb e metalli pesanti. E sapete dove finiscono le ceneri? Nel cemento stesso!
"L'agenzia americana per l'ambiente considera il carburante da rifiuti più inquinante del carbone, perché una cosa è usare un carburante che si conosce, altro è bruciare qualcosa di indefinito come i rifiuti, senza contare le polveri che nel ciclo di produzione si bruciano in gran quantità"
Poi si capisce anche perché il presidente Matteo Rossi non ha rilasciato dichiarazioni...
#NonBruciamoIlNostroFuturo

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