Questione #CSS nel cementificio di Tavernola Bergamasca. Oggi il presidente #MatteoRossi esterna la sua totale solidarietà con l'amministrazione locale per l'autorizzazione data dalla provincia che presiede a bruciare rifiuti (riciclabili e che si insiste a definire "non rifiuti" per un mero artificio tecnico).
Da una parte ci sono i tecnici che lavorano per la provincia che hanno dato l'ok. Dall'altra i politici che guidano la provincia che sono contrari per una questione "turistica". La questione sanitaria e ambientale sembra passare in secondo piano. Eppure a Calusco d'Adda un analogo cementificio utilizza già da parecchi anni 30mila tonnellate annue di CSS ed emette dai suoi camini, ogni anno, ben 15 kg di arsenico e 25 kg di mercurio, senza contare le diossine, i furani e il pcb. Una richiesta di 10mila cittadini di eseguire un'indagine epidemiologica indipendente e con determinate caratteristiche giace senza risposta da tempo. Non occorre essere dei luminari in medicina per capire che queste sostanze non fanno molto bene. E non occorre essere scienziati della politica per capire che le cose, così, non possono andare avanti.
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