Assemblea pubblica ieri sera a Tavernola Bergamasca in merito alla questione #CSS nel cementificio locale.
Stampa locale ovviamente attenta e presente. Alcune considerazioni.
1) I cementifici sono autorizzati a bruciare CSS dopo l'entrata in vigore del Decreto Clini, nel marzo del 2013, "voluto" dal governo Monti (appoggiato anche dal PD). Tra l'altro, sono autorizzati ad avere emissioni con valori 9 volte più elevate degli inceneritori. Mi domando dove fossero tutti quei politici che sento in questi giorni dimostrare "vicinanza" alla popolazione locale...
2) Gli uffici tecnici della Provincia di Bergamo hanno autorizzato la richiesta del cementificio ad avviare la sperimentazione "perché è tutto in regola", eppure il presidente della Provincia si è dissociato. In soldoni, il "capo" non comanda i suoi "preposti"... non vi sembra che ci sia qualcosa che non torna?
3) Il Combustibile Solido Secondario viene rimborsato (circa 100 euro a tonnellata) a chi lo utilizza ed è composto da plastica, gomma e pneumatici, tutti materiali recuperabili. Il cementificio quindi riceverebbe combustibile gratis (senza più pagarlo) e venendo addirittura rimborsato
4) Nei cementifici dove è stato utilizzato il CSS ed è stata fatta un'analisi epidemiologica indipendente, magari con metodo Crosignani, (vedi Rezzato-Mazzano) sono emerse questioni ambientali e sanitarie "rilevanti": metalli pesanti
5) Legambiente Basso Sebino si è dimostrata pronta a combattere anche a livello giuridico contro il mostro che sorge in riva al lago; peccato che, per quanto riguarda analoghe richieste di un altro "mostro" che sorge in riva ad un fiume, invece, la sezione bergamasca della famosa associazione ambientalista si sia sempre dichiarata "favorevole" a barattare il CSS per il pet-coke, ritenendo il secondo "più pericoloso" del primo. Eppure mi sembra che anche a Tavernola, attualmente, il cementificio utilizzi pet-coke. Ci domandiamo quindi in cosa consista la differenza...
6) L'intervento del Comitato di cittadini che si batte da quasi tre anni a Calusco d'Adda per impedire che Italcementi venga autorizzata dalla provincia di Bergamo a bruciare 110 mila tonnellate di CSS non è sfuggita, come accaduto all'inviato de L'Eco di Bergamo, agli amici bresciani di Brescia7giorni, grazie
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