ATTENZIONE! Riporto un mio post a commento di un articolo uscito su L'Eco di Bergamo il 27 aprile 2016
Prima doveva essere un'autostrada, poi è divenuta superstrada; si doveva fermare a Dalmine, ora sembra che arriverà sino a Bergamo, sfociando sull'asse interurbano dove si creerà inevitabilmente un "fantastico" imbuto...
Il costo? uguale a prima, quando la superstrada si fermava a Dalmine (per confluire sino Bergamo tramite l'autostrada A4): 180 milioni, ovviamente sempre con il sistema del project financing, lo stesso sistema fallimentare di Brebemi...
Si conosce persino il costo del pedaggio, un euro, il tempo di percorrenza, 9 minuti (al netto delle successive code sull'asse interurbano, ovviamente), ma si deve ancora fare il "cronoprogramma" dei lavori e, soprattutto "discutere con il territorio e fare sintesi". Insomma siamo ancora qui a parlare della solita "grande opera" decisa dalla "solita politica", dove le proposte (che piacciono tanto alle cricche del cemento e dell'asfalto) vengono cucinate nelle "stanze del potere" e poi abilmente servite in un bel piatto fumante, al "bravo popolino" che trangugia tutto quanto.
Eppure poche settimane fa, con l'approvazione da parte di Regione Lombardia della variante di Verdello (guarda caso proposta dal Movimento 5 Stelle), si pensava di aver fatto una scelta "sensata" per risolvere il problema del traffico sull'asse Bergamo Treviglio, con un impatto ambientale accettabile, poco consumo di suolo e a costi "contenuti".
E dopo tre anni, siamo ancora qui a chiacchierare di un'opera inutile, senza aver fatto nulla per evitare di doverne “parlare ancora” e di mostrarla (compiaciuti?) come la panacea di tutto il traffico della bergamasca...
P.S. Poi ditemi che la lobby dell’asfalto non esiste ed è tutto un gombloddooo!!1! 😂
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