Davvero vogliamo continuare con il Far West dei rifiuti?



Grande spazio oggi su La repubblica alla questione dei #rifiuti. L'Italia produce 165 milioni di tonnellate all’anno di spazzatura. Non solo Roma "affoga" nei rifiuti: ultimamente non si scherza manco a Genova, a Palermo, a Napoli e a Reggio Calabria (ma qui non c'è la Raggi, quindi nessun titolone, NdR). I rifiuti sono un affare da 28 miliardi di euro (quasi due punti del PIL). 11 di questi 28 miliardi li pagano i cittadini con la Tari (sempre più cara). Ogni anno, poi, 1,7 milioni di tir trasportano 42 milioni di tonnellate di rifiuti verso gli impianti che li smaltiscono: lo scorso anno hanno percorso 1,2 miliardi di chilometri, 30 mila volte il giro del mondo, producendo 1,1 milioni di tonnellate di Co2 (l'equivalente di quella rilasciata nell’aria da tutta la flotta Alitalia in un anno). Ovviamente su questo traffico la criminalità organizzata da tempo ci ha messo sopra gli occhi. Intanto continuano "tranquillamente" i roghi nella terra dei fuochi al Sud (un modo per smaltire i rifiuti industriali delle attività illecite) e, "ogni tanto" prende fuoco un centro di stoccaggio al Nord... Insomma, una "bel quadretto" da catastrofe ecologica.
Sino ad ora si è affrontata il problema con gli inceneritori e con la politica delle emergenze... e se questi sono i risultati, forse sarebbe ora di cambiare la nostra prospettiva...
E se provassimo ad affrontare il problema con un'altra strategia? Per esempio, con i dieci passi di #RifiutiZero... Alcuni, poi, abbiamo già cominciato a farli: 1) Raccolta differenziata 2) Porta a porta e stazioni ecologiche 3) Compostaggio 4) Riciclo 5) Riparazione e Riuso 6) Tariffazione Puntuale 7) Riduzione 8) Gestione del rifiuti urbano 9) Riprogettazione industriale 10) Discarica transitoria.

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