Inceneritori ed economia circolare: il solito ossimoro


Oggi sulle pagine dell'inserto dedicato all'ambiente de L'Eco di Bergamo parlano di #economiacircolare, contrapposta all'economia lineare, in cui si prelevano risorse naturali all'ambiente e si restituiscono sotto forma di scarti. "Qualsiasi produzione genera scarti. La logica dell'economia circolare è quella che possano funzionare come alimento di altri processi". Musica per le mie orecchie... Ma poi leggo: "Raggiunti gli obiettivi europei, l'Italia ha bisogno di almeno cinque o sei termovalorizzatori (meglio chiamarli col loro nome, inceneritori, NdR) per il restante 25% di rifiuti. Le buone pratiche del Nord Europa ci insegnano che questi impianti producono energia tagliando le emissioni... La guerra a questi impianti è puerile". 😊
Caro professor Massarutto, senza entrare nel merito della questione sanitaria (furani, metalli pesanti e diossine), immagino che lei sappia chi sia de Lavoisier... quindi mi piacerebbe sapere che fine fanno, nella sua visione di economia circolare, le ceneri degli inceneritori (circa il 30% di quanto bruciato). Forse in una discarica, in quanto rifiuto ma speciale, perché altamente tossico?
Ah, poi forse le è sfuggita una notizia: la Banca degli Investimenti Europea ha appena bocciato un finanziamento chiesto da Belgrado per costruire un "termovalorizzatore"... Nelle motivazioni si legge che la pratica dell'incenerimento dei rifiuti contravviene alle buone pratiche del riciclo dei materiali, prioritario su tutto nella gestione dei rifiuti in una visione (vedi "pacchetto dell'economia circolare" da lei citato poco prima ed elemento fondamentale nel percorso di ingresso all'Unione Europeo intrapreso dalla Serbia.
P.S. Provi a sostituire il suo Ripensare (rendere il prodotto più intensivo) con un Riprogettare: se si mettessero sul mercato prodotti che alla fine della loro vita non avessero come destinazione finale la discarica o l'inceneritore, ma potessero essere sempre recuperati e riciclati, forse potremmo veramente (e finalmente) parlare di vera economia circolare, senza più alcun tipo di rifiuto, neppure in cenere...

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