Davvero l’inceneritore non danneggia la salute?

 

Dopo aver letto il giornale questa mattina, ho dovuto fare chiarezza. Scrivendo al Direttore.

Egregio Direttore,
mi vedo costretto ancora una volta ad indignarmi per il titolo dell'articolo apparso questa mattina: L'inceneritore non danneggia la salute. Non voglio entrare nel merito di una polemica politica strumentale, sull'operato della Amministrazione Comunale, che non compete al mio ruolo istituzionale. Non voglio ricordare la scandalosa vicenda a tutti ben nota, di un inceneritore che non avrebbe mai dovuto essere costruito, rispettando la volontà dei cittadini. Non voglio ricordare come questo sistema di smaltimento sia riconosciuto obsoleto e antieconomico, in tutto il mondo e dalla stessa Comunità Europea. Voglio solamente affermare che questo ennesimo inutile studio (poiché anche se un impianto emette inquinanti al m3 a norma di legge, ciò che conta è il bilancio di massa finale. Il quantitativo su milioni di m3 emessi giornalmente per anni è comunque enorme) è comunque poco credibile. E' stato condotto da ingegneri che sono storicamente i principali sostenitori dell'incenerimento, e da sempre consulenti di AEM. I bilanci di AEM del resto, nulla hanno a che vedere con la salute della popolazione generale. Voglio fortemente ribadire ai cittadini cremonesi che la quasi totalità degli inquinanti emessi (principalmente polveri fini e ultrafini, diossine, furani, acido cloridrico, ossidi di azoto e di zolfo, idrocarburi, metalli pesanti), possiedono azione tossica, mutagena e cancerogena e causano patologie neoplastiche e non neoplastiche a carico di numerosi organi. Molte di queste sostanze (in particolare diossine, furani, PCB, metalli pesanti) sono persistenti e bioaccumulabili, hanno una scarsissima degradabilità per via chimica e biologica, entrano nella catena alimentare. Per tutte queste caratteristiche tendono a spostarsi dall’ambiente verso i tessuti grassi e ad accumularsi negli organismi viventi, superano la barriera placentare e sono trasmessi attraverso il latte materno. In merito alle emissioni di particolato, le emissioni degli inceneritori sono costituite prevalentemente da particolato ultrafine. Nell’ambito dello studio Moniter, le indagini condotte sulle emissioni dell’inceneritore di Bologna hanno dimostrato la presenza di picchi emissivi, legati all’emissione di particelle con diametro aerodinamico inferiore a 100nm. Ciò assume particolare rilievo epidemiologico, e numerose pubblicazioni hanno ampiamente dimostrato che questo tipo di particelle è il più dannoso per la salute umana, in quanto in grado di passare rapidamente dai polmoni alla circolazione sistemica. E’ stato anche dimostrato che le particelle inferiori a 100nm causano effetti sulla salute umana indipendentemente dalle concentrazioni atmosferiche di PM10. Nonostante queste evidenze, la concentrazione delle polveri ultrafini non è regolamentata da alcuna legislazione, pur rappresentando un grave rischio per la salute umana. Un’ampia revisione della letteratura scientifica sui rapporti tra emissioni degli inceneritori e insorgenza di malattie neoplastiche è disponibile nella monografia “Progetto Ambiente Tumori” pubblicata dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica nel 2011, alla quale si rimanda. Oltre che a tumori maligni (in prevalenza linfomi non-Hodgkin, sarcomi, tumori polmonari, neoplasie in età pediatrica, ma anche aumentato rischio di tumori maligni di stomaco, colon, fegato e mammella nel sesso femminile, le emissioni degli inceneritori sono state messe in relazione ad una serie di condizioni patologiche non neoplastiche, come le malattie respiratorie e cardiovascolari. Chiunque affermi che gli inceneritori non danneggiano la salute umana dice il falso. Sono i cittadini cremonesi che dovrebbero uscire dal torpore ed indignarsi per difendere la loro salute e quella dei loro figli.
Mi domando se gli azionisti che calcolano gli utili del mantenimento in funzione dell'inceneritore, hanno la più vaga idea di quanto ciò costerà al servizio sanitario nazionale per curarne le conseguenze. Molto, molto di più dei loro guadagni. A mio parere avrebbero poco di cui rallegrarsi, se riflettessero sul fatto che essi stessi ed i loro cari, respirano la stessa aria e si nutrono degli stessi prodotti di tutti gli altri cittadini. Invito costoro a leggere l'Enciclica di Papa Francesco "Laudato Sì", tanto per farsi un'idea. Per la stima personale che nutro nei suoi confronti, confido di non leggere più sul suo giornale un titolo cosi fuorviante per i cittadini.

Dott. Federico Balestreri 

Medico Chirurgo Dottore in Scienze Ambientali Presidente ISDE (International Society Doctors for Environment) Cremona AIOM Progetto Ambiente e Tumori: AIOM: 2011. Ibald-Mulli A, Wichmann HE, Kreyling W and Peters A. Epidemiological evidence on health effects of ultrafine particles. J.Aerosol Med. 2002;15:189-201. Donaldson K, Brown D, Clouter A, Duffin R, MacNee W, Renwick L et al. The pulmonary toxicology of ultrafine particles. J.Aerosol Med. 2002;15:213-20. Donaldson K and Seaton A. The Janus faces of nanoparticles. J.Nanosci.Nanotechnol. 2007;7:4607-11. Donaldson K, Tran L, Jimenez LA, Duffin R, Newby DE, Mills N et al. Combustion-derived nanoparticles: a review of their toxicology following inhalation exposure. Part Fibre.Toxicol. 2005;2:10. Duffin R, Mills NL and Donaldson K. Nanoparticles-a thoracic toxicology perspective. Yonsei Med.J. 2007;48:561-72. Seaton A, MacNee W, Donaldson K and Godden D. Particulate air pollution and acute health effects. Lancet 1995;345:176-8. Gentilini P and Gennaro V. Inceneritori. In: AIOM, editor. Ambiente e Tumori. Milano; 2011pp. 150-9. Ranzi A, Fano V, Erspamer L, Lauriola P, Perucci CA and Forastiere F. Mortality and morbidity among people living close to incinerators: a cohort study based on dispersion modeling for exposure assessment. Environ.Health 2011;10:22. Kim YM, Kim JW and Lee HJ. Burden of disease attributable to air pollutants from municipal solid waste incinerators in Seoul, Korea: a source-specific approach for environmental burden of disease. Sci.Total Environ. 2011;409:2019-28.
Cremona, 18 luglio 2015

P.s. Ovviamente le criticità sottolineare non valgono solo per l’inceneritore di Cremona, ma valgono per tutti gli inceneritori...

Commenti