La sinistra per Salvini

Dopo il “va’ a cagare” di Roberto Saviano a Nicola Zingaretti perché il Pd (con 188 voti a 13) osa tenere posizione del Pci-Pds-Ulivo-Ds-Pd degli ultimi 40 anni sul taglio dei parlamentari, si sono ufficialmente aperte le iscrizioni al nuovo partito “Sinistra per Salvini a sua insaputa” (di Salvini, ma anche della Sinistra medesima). Il tesseramento sarà però riservato ai soli meritevoli, previa rigorosa selezione dei requisiti, di cui anticipiamo qui un breve manuale-decalogo di istruzioni.

1. Al solo sentir nominare Giuseppe Conte, assumere un’espressione infastidita, malmostosa e sarcastica da “Che ci tocca vedere e come siamo caduti in basso, signora mia!”. Praticamente la stessa di Salvini,Maglie e Capezzone.

2. Sul referendum per il taglio dei parlamentari, annunciare un No a prescindere e poi restare sul vago: il problema è un altro, ci serve ben altro, c’è modo e modo, risparmiare è una vergogna (e poi si risparmia poco), con tutto quel che succede nel mondo, quel taglio non aiuta i poveri e i disoccupati e i malati di Sla, insomma non se ne può più. Alla mala parata, buttare lì parole come “populismo”, “antipolitica”, “antiparlamentarismo” e “rappresentanza”, che si portano su tutto. Omaggiare i Padri costituenti del 1948, sperando che nessuno si ricordi che i 945 parlamentari li decise la Dc nel ’63 per moltiplicare le poltrone. E, alle obiezioni di Carlassare, Zagrebelsky, Onida, De Siervo, Zaccaria e altre scartine, opporre i solidi argomenti dell’ultimo giureconsulto reclutato da Repubblica: Billy Costacurta.

3. Rimuovere dai propri scaffali libracci come La Casta di Stella e Rizzo (2007), non sia mai che si notino sullo sfondo nelle dirette tivù. Se interrogati sul punto, negare di averli mai letti e, tanto meno, condivisi. Il silenzio sul referendum dei due autori aiuterà prima o poi a credere che non siano mai stati neppure scritti.

4. Ricordare che Grillo, con i suoi Vaffa contro i condannati in Parlamento, è volgare e violento, mentre Saviano, col suo “va’ a cagare” all’incensurato Zingaretti, è elegante e delicato.

5. Ripetere che i 5Stelle sono di destra come la Lega, Di Maio è uguale a Salvini e il Pd, alleandosi col M5S, è diventato di destra: invece prima, con l’Innominabile, il Jobs Act, la Buona scuola, i tagli alla sanità, le leggi pro-evasori, l’Italicum, il Rosatellum e la Costituzione Boschi- Verdini, era terzinternazionalista. In caso di obiezioni, citare i dl Sicurezza (senza dire che Salvini li ha copiati dai compagni socialisti spagnoli) ed evitare di menzionare Reddito di cittadinanza, dl Dignità, Anticorruzione, blocca-prescrizione, manette agli evasori, rimborsi ai truffati dalle banche, bonus ai bisognosi, cacciata dei Benetton. Sennò poi la gente pensa che abbiano fatto più cose di sinistra i 5Stelle in 2 anni che la sinistra in 40.

6. Leggere e memorizzare gli editoriali di Molinari, di Giannini, di Damilano, di De Angelis, di Folli, di Franco, di Cassese, dei due Merlo e di due Feltri su tre. Poi, se restano dubbi, usare come bussole Orfini, Zanda, Casini e Violante e Finocchiaro, che portano sempre buono.

7. Nei momenti di perplessità, ripetere alcuni mantra auto-rassicuranti perché auto-avveranti: “Le scuole non riapriranno mai più perché la Azzolina è un’incapace”, “Il Recovery Plan non verrà mai presentato e perderemo tutti e 209 i miliardi del Recovery Fund perché Conte è un cialtrone”, “I boss non li scarcerano i giudici di sorveglianza, ma quel mafioso di Bonafede che ha fatto la vera trattativa Stato-mafia: l’ha detto quel programma dove urlano tutti”, “La Lamorgese è peggio di Salvini”, “Il Pd deve tornare a sinistra con Gori o Bonaccini, così magari rientrano pure i renziani e Calenda, e Bonomi si iscrive”, “I 5 Stelle sono morti”, “Salvini, comunque la si pensi, è un grande politico”, “Di Maio faceva il bibitaro”, “De Benedetti è di sinistra”, “Con Forza Italia si deve dialogare perché è piena di competenti”, “La classe dirigente della Lega al Nord è piena di amministratori validi”, “Il governo ha gestito benino il lockdown, ma era facile”, “I Dpcm sono eversivi”, “Ci hanno nascosto i piani pandemici”, “Le discoteche le ha riaperte il governo”, “Basta bonus a pioggia”, “Vietare i licenziamenti è incostituzionale e danneggia la ripresa”, “Aspettiamoci i forconi, le sommosse, le rivolte sociali e i moti di piazza a settembre, massimo a ottobre”, “Conte cade la sera del 21 settembre, anzi domani”.

8. Nel tempo libero, come hobby, elogiare Draghi e la Cartabia, senza dimenticare Amato, Cassese, Cottarelli e Bertolaso, come “riserve della Repubblica”, pronunciandone i nomi con aria estasiata, occhi trasognati, mani giunte e un filo di bavetta alla bocca. Così la gente penserà che, se cade Conte, tutti si precipiteranno in massa a votare le riserve della Repubblica anziché i titolari Salvini, Meloni&C.

9. Non domandarsi mai come si fa a combattere le destre avendo gli stessi nemici, cioè sparando sullo stesso premier e lo stesso governo su cui sparano anche Salvini e la Meloni: potrebbe affacciarsi qualche dubbio sul concetto di combattere Salvini e la Meloni.

10. Non domandarsi come mai, se questo governo è nemico della sinistra, lo è pure di Confindustria e dei gruppi Fiat-Fca, Berlusconi, De Benedetti, Caltagirone, Riffeser, Angelucci, Romeo e dei loro house organ: potrebbe sopraggiungere qualche dubbio sul concetto di sinistra. E pure di destra.

Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano, 11 settembre 2020

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