Sempre più che attuale... Perché spessissimo le schede "tecniche", che dovrebbero spiegare per poi poter prendere una decisione politica, sono tutto fuorché tecniche...
A pagina 4 de L'Eco di Bergamo di oggi sabato 17 novembre [2018] si dedica ampio spazio alla recente querelle all'interno del governo sulla questione inceneritori/termovalorizzatori. Stavolta non voglio entrare nel merito della polemica politica. Mi interessa sottolineare cosa contiene la scheda (presumo volesse essere tecnica) posta accanto all'articolo principale. Questo pezzo non è cronaca, non si riporta il pensiero di un politico che non ha mai letto nulla di Lavoisier e pensa che gli asini volino. Dovrebbe chiarire le idee al lettore, riportare le questioni tecniche in modo corretto. Invece, già dal titolo, trovi un ossimoro. "Non inquinano", ma non sai cosa fare "degli scarti". E gli scarti cosa sono? I rifiuti dei rifiuti?
Senza poi entrare nel merito della sottilissima distinzione (veramente di lana caprina) tra inceneritori e termovalorizzatori (fino a ieri mi avevano detto che erano sinonimi), mi ha colpito l'affermazione "distruggono i rifiuti": eppure sin dalla scuola primaria i bambini imparano che la materia non si crea e non si distrugge...
Ma la cosa che mi ha fatto sobbalzare dalla sedia è leggere cosa si brucia: "piccoli imballaggi, carta sporca, stoviglie di plastica", insomma, tutto materiale che, stante l'attuale accordo tra Anci e Conai, dovrebbe essere recuperata dalla raccolta differenziata e non incenerita (con una resa energetica ridicola, meno del 25%).
Da ultima una piccola nota: si parla di temperature di incenerimento, superiori agli 850 °C per ovviare alla produzione di diossine. Ma quando il forno si spegnerà, magari per fare manutenzione e cambiare i filtri? In quel lasso di tempo che si passa da 850 a 0 °C non si formano diossine?
In tutto questo turbinio di informazioni tecniche, una nota positiva: finalmente qualcuno che dice chiaramente che non è vero che gli inceneritori cancellano le discariche.
P.S. L'inceneritore... scusatemi, il termovalorizzatore di Brescia ogni anno produce 180 mila tonnellate di rifiuti pericolosi, che finiscono ovviamente in discariche speciali.
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