Alla festa del Fatto mi avvicina un gruppo di piccoli imprenditori edili, che stanno costituendo insieme a diversi cittadini un comitato per una ”class action” contro lo Stato sul Superbonus 110%. E chiedono aiuto. Hanno aperto cantieri per adeguare ambientalmente casette e appartamenti, hanno iniziato a lavorare in base a un preciso impegno dello Stato, poi quello stesso Stato – siccome era cambiato il governo, dal Conte-1 al Draghi – ha cambiato le carte in tavola, violando l’impegno. E ha preso a sabotarli in ogni modo sulla cessione dei crediti, danneggiando per giunta le imprese più piccole e le famiglie meno facoltose. Uno scandalo a cielo aperto: non c’è nulla di più grave di uno Stato che tradisce i patti stipulati con i cittadini. Altro che disaffezione, antipolitica, astensionismo. Motivi di merito non ce ne sono: il Superbonus, ideato dal sottosegretario 5S Fraccaro, conviene a tutti: Stato, imprenditori e cittadini, a prescindere dal reddito, perché rilancia l’edilizia in crisi, crea posti di lavoro, riduce le emissioni di C02, fa risparmiare energia, trasforma le città in direzione ecologica, fa volare il Pil e il gettito fiscale. Infatti piace a tutti: Confindustria, sindacati, famiglie, destra, centro e sinistra. Nessun partito si oppone e in Parlamento tutti, almeno a parole, sostengono da mesi che i crediti fiscali vanno sbloccati per far riprendere e terminare i lavori a chi è in mezzo al guado.
Eppure il governo, cioè Draghi (il Consiglio dei ministri è pura finzione: comanda il Migliore solo al comando), continua pervicacemente a opporsi. Anche a costo di mentire con veline false che accusano i 5Stelle di bloccare con emendamenti sblocca-superbonus (presentati peraltro da quasi tutti i partiti) il dl Aiuti-bis, rubando 17 miliardi di sostegni agli italiani: ma tutti sanno che i decreti sono leggi che entrano immediatamente in vigore, quindi nessuno sta bloccando nulla, a meno che il decreto sia bocciato in Parlamento in sede di conversione in legge (e non lo è stato né lo sarà). Il Pd, pur favorevole a sbloccare la cessione dei crediti, ripete a pappagallo le panzane di Palazzo Chigi come se il Superbonus fosse una fisima di Conte, e non una legge dell’intero suo governo, inclusi i ministri del Pd, in primis quello dell’economia Gualtieri che ne costruì gli strumenti finanziari. Così si usano cinicamente decine di migliaia di imprese e famiglie in difficoltà per bieche manovre elettorali. È questa la neutralità di un governo dimissionario delegato agli “affari correnti” (inclusi 10-20 miliardi di nuove spese militari)? Si abbia almeno il coraggio di dire, a quelle imprese e a quelle famiglie, la verità: “Cari amici, il Superbonus è un’ottima idea, ma purtroppo è venuta ai 5Stelle, quindi dobbiamo affossarla”. Così tutti capirebbero tutto.
Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano, 11 settembre 2022
Commenti
Posta un commento